Il Cavaliere Supremo, Prof. Carl A. Anderson in visita al Sepolcro.
Il Cavaliere Supremo, Prof. Carl A. Anderson in visita al Sepolcro.

Il Sepolcro di Antonio Pollaiolo.
Il Sepolcro di Antonio Pollaiolo.

Il Cavaliere Supremo, Prof. Carl A. Anderson accompagnato dalla Signora Dorian e dal Conte Enrico Pietro Demajo, ha incontrato Sua Eminenza Comastri, Arciprete della Basilica Vaticana per l'inizio del Restauro, sponsorizzato dai Cavalieri di Colombo, della Tomba di Sisto IV (Della Rovere, 1471-1484).

Il Monumento funebre è uno dei capolavori più importanti dell'arte italiana da sempre oggetto di ammirazione e di particolari attenzioni da parte di celebri artisti, di studiosi e di un vastissimo pubblico diversificato per età e inclinazioni culturali.

Nel percorso espositivo del Museo del Tesoro, meta ogni giorno di centinaia di pellegrini, quest'opera continua a suscitare in chiunque vivo interesse e sentimenti di stupita meraviglia.

Fu realizzata nel bronzo da Antonio Pollaiolo (1431-1498), artista fiorentino tra i più noti per le lavorazioni "in argento, oro, pittura e bronzo".

A questa impresa si dedicò con instancabile impegno per nove anni, al termine dei quali, volle lasciare sull'opera d'impareggiabile bellezza il suo nome e la data per le generazioni future.

Il Papa, rappresentato con impressionante realismo nei solenni paramenti pontificali, giace disteso sulla sommità del sepolcro. E' circondato dalle sette Virtù (le tre Teologali e le quattro Cardinali), mentre sui fianchi del monumento, tra volute d'acanto, sono rappresentate le Allegorie delle arti e delle scienze (Filosofia, Teologia, Geometria, Musica, Prospettiva, Grammatica, Retorica, Dialettica, Astrologia e Aritmetica).

Il grandioso monumento di Sisto IV, promotore della costruzione della Cappella Sistina, fu collocato all'interno della Cappella del coro, chiamata anche "la Sistina di San Pietro", che il Pontefice ligure aveva fatto costruire e consacrare (8 dicembre 1479) sul fianco meridionale dell'antica Basilica.

In quella Cappella fu posta nel 1568 il gruppo scultoreo della Pietà, che Michelangelo aveva scolpito nel 1498 all'età di ventitre anni. Proprio Michelangelo fu uno dei più profondi ammiratori dell'opera di Pollaiolo.

Il delicato restauro intrapreso recentemente dal Capitolo Vaticano, avvalendosi di un restauratore di consolidata esperienza, nonché storico dell'arte, restituirà alla Basilica quest'insigne monumento del Quattrocento nell'originaria raffinatezza ed eleganza dei rilievi e delle patine del tempo, grazie ad un paziente intervento di pulitura e rimozione di sostanze sovrapposte all'opera in varie epoche.

Il lavoro dovrebbe terminare nel prossimo anno 2008, esattamente a 510 dalla morte del Pollaiolo.

 

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