L'eredità dei Campi Sportivi Il 24 maggio 1959 fu dedicata una targa di marmo presso il centro sportivo del Lungotevere con i nomi degli 81 giovani che crebbero giocando sui campi dei cavalieri e diedero la propria vita nella Seconda Guerra Mondiale. Sebbene aperti anche durante il corso della guerra,ed in alcune circostanze usati per la distribuzione di cibo ed opere caritatevoli, i campi dei cavalieri nel dopo guerra, fiorirono nuovamente e oggi si annoverano molti romani importanti che li usarono da bambini. Tra questi anche il Primo Ministro Giulio Andreotti e calciatori eccellenti come Giancarlo De Sisti e molti altri. Arte e Fede Una delle opere più visibili dell'eredità dei Cavalieri di Colombo a Roma è il lavoro che l'organizzazione ha svolto in Vaticano con i suoi più importanti progetti di restauro. Di grande rilievo è il restauro della facciata della Basilica di San Pietro realizzato nel 1985, insieme a quello delle statue San Pietro e Paolo nella piazza antistante, che erano molto danneggiate da anni di esposizione agli agenti esterni. Molti altri progetti furono intrapresi, incluso il restauro dell'atrio della Basilica realizzato dal Maderno, le Grotte Vaticane e, tra gli altri, la cupola della Cappella del Santissimo Sacramento. Il progetto più recente sostenuto dai Cavalieri, è stato il restauro del monumento funebre in bronzo del XV secolo di Papa Sisto IV, realizzato dallo scultore fiorentino Antonio del Pollaiolo e considerato uno dei più importanti capolavori dell'arte Rinascimentale. Raggiungere il mondoCome la tecnologia è cambiata nel corso dei secoli, creando nuovi modi di comunicare e nuovi mezzi di trasporto, I Cavalieri di Colombo, sia come individui che come un'organizzazione, hanno aiutato spesso il Vaticano nel portare i messaggi del Papa - e perfino il Papa stesso – in tutto il mondo. A partire dal 1929, con il dono fatto dai fratelli Graham di una delle prime "papamobili" fino al finanziamento dell' uplink satellitare e la donazione di veicoli per le trasmissioni televisive satellitari, i Cavalieri di Colombo hanno consentito a milioni di persone di connettersi agli eventi pontifici. La Chiesa in America nel XX secolo Nel periodo in cui John F. Kennedy fu eletto 35° Presidente degli Stati Uniti nel 1960, l'America era un posto diverso per i cattolici. Sebbene il Presidente stesso combattesse i sentimenti anticattolici, i toni si erano complessivamente placati rispetto a quelli che Padre McGivney dovette fronteggiare nel tardo XIX secolo e a quelli che Al Smith affrontò durante la campagna presidenziale del 1928. Durante le visite del Papa Giovanni Paolo II negli Stati Uniti e in Canada – così come per varie decine di altri paesi – i Cavalieri di Colombo hanno orgogliosamente accolto il Santo Padre, anche co-patrocinando una Messa a New York. L'Ordine ha giocato un ruolo unico nel preparare il terreno per le relazioni diplomatiche ufficiali tra gli Stati Uniti e la Santa Sede. Quando il Cardinale Agostino Casaroli e il Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan si incontrarono durante la Centesima Convention dei Cavalieri, tenutasi nel 1982 a Hartford nel Connecticut, parlarono dello sviluppo positivo delle relazioni tra i due paesi. |