Kyiv (Ucraina), 7 novembre 2024
L’impegno da parte dei Cavalieri di Colombo nel prestare assistenza e solidarietà alle popolazioni colpite dalla guerra in Ucraina è scattato già dall’inizio del conflitto.
Una straordinaria raccolta fondi, ancora attiva, che ad oggi ha reso possibile la donazione di pacchi alimentari e beni di prima necessità per oltre 23 milioni di dollari. Parallelamente al soccorso materiale, deciso ed attivo è stato anche il soccorso morale e spirituale.
Proprio con questo obiettivo, sono avvenute diverse visite da parte dei membri dell’Ordine nelle aree colpite dal conflitto. La più recente, quella di qualche giorno fa da parte di una delegazione statunitense guidata dall’Arcivescovo di Baltimora William Edward Lori.
La prima tappa è stata Kyiv, dove i Knights of Columbus hanno partecipato ad una Messa nella Cattedrale di Sant’Alessandro, concelebrata dai vescovi Vitalii Kryvytskyi, Mykhaylo Bubniy, e dal Nunzio Apostolico in Ucraina Arcivescovo Visvaldas Kulbokas.
Appena fuori dalla città, si sono poi spostati verso Bucha, incontrando una delle comunità più colpite e devastate dagli scontri. Tra questi, i figli di alcuni uomini che sono stati torturati e uccisi non molto lontano da li. Un memoriale per le vittime civili della città è stato realizzato vicino la Chiesa di Sant’Andrea apostolo, dove il gruppo ha partecipato ad una messa e successivamente distribuito alla gente del posto dei cappotti e dei doni per i più piccoli.
Anche in molte altre città sono stati realizzati analoghi monumenti funebri.
Ma più che attraverso i monumenti il racconto delle atrocità della guerra passa attraverso il racconto dei vivi. Come per esempio a Kyiv, dove l’arcivescovo Lori si è intrattenuto con un gruppo di vedove che gli hanno raccontato, insieme al loro dolore, anche le difficoltà che incontrano ad andare avanti senza il supporto dei mariti.
A Leopoli la delegazione ha consegnato una nuova ambulanza e visitato delle nuove unità immobiliari modulari consegnate ai tanti che hanno perso la loro casa sotto i bombardamenti. Il Cappellano Supremo ha incontrato anche una sessantina di sacerdoti aderenti all’Ordine.