L'oratorio consisteva in un edificio di due piani, circa 300 metri di lunghezza, con un'ala riservata alle ragazze ed una ai ragazzi. Ogni ala possedeva una propria cappella e strutture autonome per le attività all'aperto. Al centro della costruzione fu installato un teatro con 1000 posti; le ragazze sedevano in galleria e i ragazzi in platea.

Papa Benedetto XV riceve la delegazione dei Cavalieri di Colombo
Ingresso dell'Oratorio di San Pietro

La palestra fu costruita in un immobile separato e completamente fornita di una moderna attrezzatura sportiva, e veniva usata alternativamente dai ragazzi e dalle ragazze. Ben presto, i Cavalieri di Colombo acquistarono due aree contigue per ingrandire la sezione femminile dell'Oratorio. Tali aree erano costituite da piccole, vecchie case e da due vie esigue che furono demolite per costruire un nuovo edificio destinato alle ragazze.

L'Oratorio di San Pietro fu inaugurato il 9 Aprile del 1924. Sarebbe dovuto essere dedicato e benedetto da S.S. Pio XI, il quale all'ultimo momento fu impossibilitato a presiedere la cerimonia per motivi diplomatici. Da quando il Governo Italiano assunse il controllo di Roma nel 1870, ogni Papa protestò la perdita della Sovranità Papale proclamandosi prigioniero entro le mura vaticane. Una piccola parte dell'Oratorio poggiava sul territorio Italiano e quindi la presenza del Santo Padre sarebbe stata interpretata come un'intrusione nello Stato Italiano. Papa Pio XI fece espressamente coniare una speciale medaglia per commemorare la fondazione dell'Oratorio. L'iscrizione latina dice: " I Cavalieri di Colombo, a proprie spese, fondarono questo Oratorio di San Pietro per poter esaudire i desideri di Pio XI, PM., per l'istruzione Cristiana della gioventù romana".

Nel Maggio del 1926 il campo da gioco Pio XI, fu consacrato e benedetto, da Sua Eminenza il Cardinale Pietro Gasparri, Segretario di Stato.

Situato in una posizione panoramica, sulla collina del Gelsomino, fra il Gianicolo ed il Vaticano, è uno dei più grandi (18 acri) e più bei campi di Roma ed offre una vista spettacolare della città.

Quaranta anni dopo, questo campo fu scelto come nuova sede per l'Oratorio di San Pietro. Infatti, nel 1965, i Cavalieri di Colombo, secondo il desiderio di Papa Paolo VI e con un'ulteriore manifestazione della loro devozione alla Santa Sede, donarono l'area su cui sorgeva l'Oratorio per consentire la costruzione di una più ampia aula delle Udienze capace di ricevere il numero sempre crescente di pellegrini.

Poiché tuttavia, il Santo Padre desiderava che le attività dell'Oratorio continuassero, esso fu ricostruito, a cura della Santa Sede, nei campi da gioco dei Cavalieri di Colombo sulla collina del Gelsomino.

Gli operai livellarono il terreno del campo da gioco con strumenti manuali
Senza macchine o camion, gli operai
livellarono il terreno del campo da
gioco con strumenti manuali.

Interno della Chiesa di San Salvatore in Ossibus
Interno della Chiesa di San Salvatore in Ossibus.

Il nuovo Oratorio di San Pietro fu inaugurato e benedetto da Sua Santità Papa Paolo VI il 29 Giugno del 1968. Ciò che rimane del primo Oratorio di San Pietro è la Chiesa di San Salvatore in Ossibus dove si può vedere lo stemma dei Cavalieri di Colombo in due vetrate. E' interessante notare che si tratta dell'unico stemma non ecclesiastico visibile all'interno della Città del Vaticano.

Il campo da gioco Benedetto XV, fu dedicato al Papa che per primo aveva chiesto ai Cavalieri di Colombo di estendere la loro attività a Roma, venne inaugurato nel 1926 da Sua Eminenza il Cardinale Vincenzo Vannutelli, decano del Sacro Collegio, in uno dei quartieri più popolati di Roma, San Lorenzo. Durante la seconda Guerra Mondiale, la zona venne pesantemente bombardata dalle forze alleate. La struttura dei Cavalieri di Colombo fu danneggiata da una bomba ed ironicamente, ora, i frammenti della stessa bomba sono esposti nel Museo dell'Ordine a New Haven.

Il "Benedetto XV" che durante il primo anno di attività registrò una presenza superiore alle 100.000 persone, viene considerato uno dei progetti più riusciti nel suo genere. Trovandosi al centro di una delle zone più bisognose di Roma ha contribuito, a detta delle stesse autorità comunali, a migliorare direttamente ed indirettamente le condizioni di vita del quartiere.