90 Anni
Il Lavoro Continua
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Soccorsi nelle catastrofi Essendo un'organizzazione con membri in tutto il mondo, i Cavalieri di Colombo sono spesso presenti nei casi di calamità naturali e in altri scenari di tragedie umane. Sia quando hanno sostenuto le popolazioni alluvionate del Messico e delle Filippine che quando hanno aiutato le vittime degli uragani Katrina e Rita, sia quando hanno assistito le famiglie del personale di soccorso perito l'11 settembre 2001, che quando hanno inviato sedie a rotelle per i feriti del terremoto che ha sconvolto Haiti quest'anno, i Cavalieri sono una forza potente di volontariato ovunque sia necessario. Una Civiltà dell'Amore I Cavalieri di Colombo sono impegnati ad aiutare nel costruire quello che è stato un tema costante nel Pontificato di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: "Una Civiltà dell'Amore". Nel costruire le case per le famiglie in difficoltà, nel provvedere ai cappotti per i bambini d'inverno, nell'incoraggiare il volontariato in un momento di recessione globale, nell'assicurare alle truppe all'estero il sostegno per accrescere la loro fede, i Cavalieri ovunque nel mondo sono sempre guidati dai principi fondanti dell'Organizzazione: la Carità e l'Unità. I Campi oggi I Campi dei Cavalieri di Colombo a Roma sono ancora utilizzati dalle squadre di calcio locali, dagli ospedali, dai centri di riabilitazione e da molti altri. I campi del nuovo Oratorio di San Pietro (spostati nel 1960 dalla locazione originaria donata dai Cavalieri di Colombo per costruire l'ala Paolo VI) ospitano l'annuale "Clericus Cup", il tanto atteso torneo di calcio al quale partecipano centinaia di seminaristi che studiano a Roma. Cuori d'Oro I Cavalieri di Colombo hanno sempre lottato a favore della dignità di tutti, incluso quella di coloro che sono mentalmente disabili. Sin dagli anni '60, l'Ordine è stato coinvolto attivamente nell'organizzazione degli "Special Olympics", fondati da Eunice Kennedy Shriver, moglie di Sargent Shriver, Cavaliere di Colombo e Primo Direttore del "Peace Corps". I Cavalieri aiutano questi giovani atleti a realizzare i loro sogni, sponsorizzando i giochi e offrendo dei volontari instancabili a sostegno dell'evento dei "Special Olympics" a livello locale, nazionale e anche internazionale. Una continua presenza a Roma Sponsor accademici, eventi religiosi e culturali, i Cavalieri di Colombo continuano la loro partecipazione attiva a Roma. Nel 2004, i Cavalieri hanno finanziato un grande Concerto di Riconciliazione nella Città del Vaticano, al quale hanno partecipato Papa Giovanni Paolo II, nonché l'ex rabbino capo di Roma e l'Imam della moschea di Roma. Più di recente, l'organizzazione ha patrocinato convegni su tematiche sociali, compreso il divorzio, l'aborto e la libertà religiosa. |
Una relazione duratura
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L'eredità dei Campi Sportivi Il 24 maggio 1959 fu dedicata una targa di marmo presso il centro sportivo del Lungotevere con i nomi degli 81 giovani che crebbero giocando sui campi dei cavalieri e diedero la propria vita nella Seconda Guerra Mondiale. Sebbene aperti anche durante il corso della guerra,ed in alcune circostanze usati per la distribuzione di cibo ed opere caritatevoli, i campi dei cavalieri nel dopo guerra, fiorirono nuovamente e oggi si annoverano molti romani importanti che li usarono da bambini. Tra questi anche il Primo Ministro Giulio Andreotti e calciatori eccellenti come Giancarlo De Sisti e molti altri. Arte e Fede Una delle opere più visibili dell'eredità dei Cavalieri di Colombo a Roma è il lavoro che l'organizzazione ha svolto in Vaticano con i suoi più importanti progetti di restauro. Di grande rilievo è il restauro della facciata della Basilica di San Pietro realizzato nel 1985, insieme a quello delle statue San Pietro e Paolo nella piazza antistante, che erano molto danneggiate da anni di esposizione agli agenti esterni. Molti altri progetti furono intrapresi, incluso il restauro dell'atrio della Basilica realizzato dal Maderno, le Grotte Vaticane e, tra gli altri, la cupola della Cappella del Santissimo Sacramento. Il progetto più recente sostenuto dai Cavalieri, è stato il restauro del monumento funebre in bronzo del XV secolo di Papa Sisto IV, realizzato dallo scultore fiorentino Antonio del Pollaiolo e considerato uno dei più importanti capolavori dell'arte Rinascimentale. Raggiungere il mondoCome la tecnologia è cambiata nel corso dei secoli, creando nuovi modi di comunicare e nuovi mezzi di trasporto, I Cavalieri di Colombo, sia come individui che come un'organizzazione, hanno aiutato spesso il Vaticano nel portare i messaggi del Papa - e perfino il Papa stesso – in tutto il mondo. A partire dal 1929, con il dono fatto dai fratelli Graham di una delle prime "papamobili" fino al finanziamento dell' uplink satellitare e la donazione di veicoli per le trasmissioni televisive satellitari, i Cavalieri di Colombo hanno consentito a milioni di persone di connettersi agli eventi pontifici. La Chiesa in America nel XX secolo Nel periodo in cui John F. Kennedy fu eletto 35° Presidente degli Stati Uniti nel 1960, l'America era un posto diverso per i cattolici. Sebbene il Presidente stesso combattesse i sentimenti anticattolici, i toni si erano complessivamente placati rispetto a quelli che Padre McGivney dovette fronteggiare nel tardo XIX secolo e a quelli che Al Smith affrontò durante la campagna presidenziale del 1928. Durante le visite del Papa Giovanni Paolo II negli Stati Uniti e in Canada – così come per varie decine di altri paesi – i Cavalieri di Colombo hanno orgogliosamente accolto il Santo Padre, anche co-patrocinando una Messa a New York. L'Ordine ha giocato un ruolo unico nel preparare il terreno per le relazioni diplomatiche ufficiali tra gli Stati Uniti e la Santa Sede. Quando il Cardinale Agostino Casaroli e il Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan si incontrarono durante la Centesima Convention dei Cavalieri, tenutasi nel 1982 a Hartford nel Connecticut, parlarono dello sviluppo positivo delle relazioni tra i due paesi. |
Costruendo un Mondo Migliore
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Evidenziando il contributo nazionale di coloro che erano spesso presi di mira dal razzismo - inclusi gli afroamericani e gli ebrei - i Cavalieri mostrarono che la loro lotta per essere accettati come cattolici patrioti, si estendeva anche alle altre razze e religioni. Un'educazione pacifista Gli anni 20 furono attraversati da tensioni sociali e odio. Negli Stati uniti le iscrizioni al KU KLUX Klan aumentarono vertiginosamente, trasferendo odio e violenza contro i cattolici, gli ebrei, gli afro-americani e gli immigrati di tutto il paese. Allo stesso tempo, in Messico, il Klan ebbe un valido sostenitore nel Presidente Plutarco Elias Calles, il quale emanò nuove leggi contro i cattolici, tra cui l'abolizione dell'Educazione Cattolica, le restrizioni di venerazione e di culto culminarono con l'espulsione di centinaia di preti, incluso il delegato del Papa. In tutto questo, i Cavalieri di Colombo si opposero al bigottismo dilagante da ambo i lati della frontiera. I Cavalieri di Colombo lanciarono una campagna educativa che metteva in luce le atrocità che succedevano in Messico. Per mezzo di conferenze e di pubblicazioni, diedero voce ad alcuni di quei gruppi maggiormente oppressi, grazie alla Knights of Columbus Historical Commission furono pubblicati dei libri sul ruolo fondamentale degli afro-americani, degli ebrei e dei tedeschi in america. Dopo la guerra, campi della Speranza Dal 1922 in poi, molti furono i campi costruiti a Roma, uno di questi l'Oratorio di San Pietro, era situato vicino il Vaticano sul terreno donato dal Papa stesso. Papa Pio XI approvo entusiasticamente i nuovi lavori "Io stesso vedo, dal mio studio, i progressi che stanno facendo qui nel cuore di Roma" e aggiunse che la presenza dei Cavalieri di Colombo fu molto pertinente " poiché quello che stanno facendo non è meno importante di altri lavori umanitari". |
La Seconda Guerra Mondiale e la Diplomazia
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Le conseguenze della guerra Il campo di gioco Benedetto XV, situato nella zona industriale di San Lorenzo, fu danneggiato dai bombardamenti Alleati del 1943, che distrussero la maggior parte dell'area circostante. Qualche ora dopo il Conte Enrico Pietro Galeazzi, rappresentante dei cavalieri di Colombo a Roma, accompagnò il Santo Padre Pio XII nelle vicinanze del campo sportivo, dove circa 1000 civili avevano perso la vita e migliaia erano stati feriti. Gli abitanti del quartiere si strinsero intorno al Santo Padre che era venuto a condividere con loro quel momento di sofferenza. Conforto e aiuto Durante la guerra, una parte dell'Oratorio di San Pietro servì come quartier generale per il programma del Vaticano di distribuzione del cibo iniziato dal Papa stesso per gli abitanti di Roma. Più di 400.000 persone utilizzarono giornalmente questo servizio. La fine della Seconda Guerra Mondiale fece vedere al mondo i bisogni sconvolgenti degli abitanti di Roma. I campi da gioco dei cavalieri furono utilizzati per ospitare aiuti umanitari di organizzazioni come le Nazioni Unite. I vescovi americani riconobbero l'assistenza attiva dei Cavalieri durante la guerra e premiarono la loro prontezza nell'aiutare i fratelli e le sorelle italiane nel momento del bisogno. |
Tutti Benvenuti, Tutto Gratis
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All'ombra del Pantheon "Nella famosa Piazza della Minerva vicino al Pantheon, c'è un'insegna molto grande sulla facciata dell'Hotel Minerva dove si possono leggere le seguenti parole: 'Cavalieri di Colombo' … È il modo più simpatico per dire "I ragazzi americani sono i benvenuti". Una parte dell'Hotel Minerva è stata annessa ed isolata dal resto dell'albergo. Ci sono camere da letto, dei bagni e al piano inferiore, stanze per leggere, scrivere, giocare e un biliardo… C'è una sala laterale al piano terra dove vengono offerti cioccolato, caffè, e altro a tutte le ore. Vengono fornite sigarette oltre a tutto ciò che un soldato americano può desiderare. La sera vengono proiettati film e forniti altri intrattenimenti. Tutto è di prima classe e il Comandante a Roma è instancabile nel suo lavoro per i ragazzi che vanno e vengono. La sera prima erano in trenta e circa quindici hanno dormito lì. Il Capo è ben noto in Vaticano dove egli va personalmente per prendere i rosari, medaglie benedette da sua Santità per i soldati che ne fanno specifica richiesta. … I Cavalieri di Colombo hanno fatto un buon lavoro e nessuno in patria può fare di meglio che inviare i propri dollari per aiutarli a proseguire". (Catholic World, Volume 108, March 1919, pg. 863-4. Le attività sportive ebbero per i Cavalieri di Colombo, fin dall'inizio attività dell'organizzazione, un ruolo importante. Padre McGivney stesso fu un appassionato di sport ed il primo a vincere la medaglia d'oro delle Olimpiadi moderne fu James Connolly, un membro dei Cavalieri di Colombo. Durante la Prima Guerra Mondiale lo sport divenne un'attività fondamentale nel programma "Army Hut" per il benessere mentale e fisico delle truppe. L'Attività fisica aiutò gli uomini a dimenticare gli orrori delle trincee e a rimanere attivi fino al termine delle attività. L'Ordine organizzò numerosi eventi sportivi all'estero, portando alcuni atleti di primissima categoria dagli Stati Uniti essendo sia Segretari che allenatori dei Cavalieri di Colombo. |