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Fondazione Cavalieri di Colombo

Ucraina, 19 aprile 2024

“I Cavalieri di Colombo si confermano nel loro impegno a prestare assistenza e solidarietà alle popolazioni colpite dalla guerra. Il loro impegno celere e concreto è arrivato in Ucraina già dall’inizio della guerra grazie ad una di straordinaria raccolta fondi, ancora attiva, che ad oggi ha reso possibile la donazione di pacchi alimentari e beni di prima necessità per oltre 23 milioni di dollari. Parallelamente al soccorso materiale, deciso ed attivo è stato anche il soccorso morale e spirituale.
Su questa scia il loro contributo e collaborazione alla realizzazione di tre cappelle negli ospedali delle regioni di Odessa e Mykolaiv particolarmente afflitte dalla guerra in corso. La cerimonia di benedizione si è tenuta ad Aprile dal Vescovo Mykhailo Bubniy.
Questo gesto non solo ha fornito un luogo di preghiera, ma ha anche infuso speranza tra medici e pazienti, che si sono sentiti sostenuti dalla Chiesa in un momento di crisi. La presenza di cappellani nelle strutture sanitarie è cruciale durante la guerra, poiché aiutano a mantenere viva la speranza e a fornire supporto spirituale e psicologico a coloro che soffrono, sia fisicamente che emotivamente.
L'Esarcato di Odessa, particolarmente colpito dagli attacchi russi, ha un disperato bisogno di supporto sanitario. La Chiesa greco-cattolica ucraina si è impegnata attivamente in questo settore, con dieci cappellani già attivi e piani per aprire ulteriori cappelle presso altre strutture mediche.
La Commissione internazionale cattolica per le migrazioni ha svolto un ruolo significativo nel finanziare parte di questa iniziativa, dimostrando un impegno solidale a sostenere la popolazione ucraina durante la guerra. L'Ordine ha offerto un contributo importante, riconoscendo l'importanza di fornire sostegno spirituale e psicologico non solo ai pazienti, ma anche al personale medico che opera in condizioni estremamente difficili. Questa collaborazione tra diverse organizzazioni cattoliche testimonia un impegno concreto per alleviare le sofferenze causate dalla guerra in Ucraina e per offrire un raggio di speranza in tempi bui.


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