Centenario Cavalieri di Colombo a Roma - "Tutti Benvenuti, tutto gratis"
Quando gli Stati Uniti combatterono la I Guerra Mondiale, i Cavalieri di Colombo hanno offerto supporto alle truppe americane con la creazione del Comitato per l’attività di guerra e la costituzione del programma “Hut”. Questi programmi erano ospitati nei centri delle basi militari negli Stati Uniti ma anche in punti chiave in Europa durante la Grande Guerra. Gli “Huts” fornivano di tutto dal cibo, ai libri da leggere, alla sponsorizzazione di eventi sportivi e intrattenimento da parte dei Cavalieri.
Da New york alla Francia, da New york alla Siberia, i Cavalieri di Colombo istituirono strutture per i militari americani sotto il motto “Tutti benvenuti, tutto gratis”. Era prima che fosse creata la United Service Organizations (USO) e le truppe avevano scarse opportunità di riposo e relax.
Oltretutto erano tempi nei quali c’erano alcune strutture per le truppe protestanti o ebraiche gestite dalle organizzazioni caritatevoli, ma non c’era il corrispettivo per i Cattolici, e anche una marcata mancanza di cappellani cattolici.
I Cavalieri di Colombo ebbero la funzione di “agenzia ufficiale di tutte le truppe cattoliche” fornendo sia i cappellani ai cattolici che l’ospitalità e svago a tutti i militari indipendente dalla loro fede.
E “tutti” significava “tutti” poiché i Cavalieri erano l’unica struttura caritatevole che non praticava distinzione di razza negli aiuti – decine di anni prima che lo stesso Esercito USA fosse integrato.
Tra gli animatori popolari del tempo che si esibivano per i soldati sotto l’insegna dei Cavalieri di Colombo vi erano Cora youngblood Corson e la sua schiera di cantanti e Garry McGarry, un bravo attore del cinema muto e segretario dei Cavalieri di Colombo (Casey) a Valdivostok in Siberia. Anche la leggenda del baseball Jonnhy Evers lavorò come Casey.
L’ambizioso programma ha portato i Cavalieri di Colombo in più di 100 località europee. Impressionato da queste cifre, Papa Benedetto XV li invitò ad aprire una sede a Roma, cosa che i Cavalieri fecero dentro l’Hotel Minerva dal 1918-1919. I Cavalieri aprirono sedi anche a Venezia e Genova.
L’Ordine ha ricevuto i complimenti per la sua attività in tempo di Guerra dal Papa Benedetto XV, dal Feldmaresciallo francese Ferdinad Foch, dal Generale US John J. Pershing e da molte altre personalità.
Allo stesso modo, a Roma, la presenza dei Cavalieri di Colombo era così popolare che anche durante l’apice del sentimento anti americano, durante i negoziati per i Trattati di Versailles, i Cavalieri erano tenuti in grande considerazione. La loro sede era l’unico posto dove la bandiera americana ha continuato a sventolare durante quegli anni nella città di Roma.