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Fondazione Cavalieri di Colombo
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Città del Vaticano, 2 novembre 2012


Di seguito si pubblica l'intervento del Cavaliere Supremo dell'Ordine dei Cavalieri di Colombo, Prof. Carl A. Anderson, durante la ventesima congregazione generale del Sinodo dei Vescovi.

"LA FAMIGLIA ICONA DELLA COMUNIONE DI DIO"

La famiglia cristiana è essenzialmente missionaria. Tuttavia, la sua missione — che scaturisce dalla sua natura — e molto piu grande di qualsiasi attivita di evangelizzazione esterna o di riforma politica e sociale nelle quali si impegnano le famiglie cristiane. Queste attivita possono dare frutto solo se nascono dalla missione essenziale, che pone la famiglia fondata sul matrimonio sacramentale al centro della missione stessa della Chiesa.

Il Prof. Anderson durante il suo intervento al Sinodo

Riprendendo le parole di Giovanni Paolo II, «la famiglia riceve la missione di custodire, rivelare e comunicare l’amore», quell’amore che è un riflesso della comunione trinitaria e partecipa «dell’amore di Dio per l’umanità»(Familiaris consortio, n.17). Nella missione evangelizzatrice della Chiesa, solo l’amore è «efficace», l’amore del Signore crocifisso e risorto. Gli sposi cristiani ricevono questo amore prima come dono e compito divino. Nessuna influenza e potere terreni possono sostituirlo. Come osserva l’Instrumentum laboris, questo amore, che la famiglia deve vivere e comunicare, è la forza motrice dell’evangelizzazione. È il motivo per cui la proclamazione del Vangelo «impregna e trasforma tutto l’ordine temporale, assumendo e rinnovando le culture» (n. 92).

Solo questo amore, se vissuto in maniera autentica nelle famiglie, può essere alla base di un rinnovamento di quella cultura autenticamente umana che il beato Giovanni Paolo II ha definito «civiltà dell’amore». Possano i nostri pastori diventare sempre più consapevoli della pressante necessità di una nuova evangelizzazione della famiglia cristiana, per aiutarla nella sua missione di «diventare ciò che è» (cfr. Familiaris consortio, n. 17): un’icona della comunione di Dio!

È questo l’unico modo perché la famiglia possa essere un luogo di guarigione e di umanità per gli uomini e per le donne del nostro tempo.
Soprattutto, le famiglie hanno bisogno di aiuto per giungere alla consapevolezza di ciò che sono: una «comunità salvata e salvante» (cfr. Familiaris consortio, n. 49), una realtà sacramentale al centro della missione evangelizzatrice della Chiesa. Molti Padri sinodali hanno affidato i nostri sforzi all’intercessione della Beata Vergine Maria, Stella della nuova evangelizzazione. Nell’emisfero occidentale, il beato Giovanni Paolo II nella sua esortazione apostolica Ecclesia in America ha affidato i nostri sforzi a Nostra Signora di Guadalupe con il titolo di Stella della Nuova Evangelizzazione. Cinque secoli fa, Maria apparve nel nostro emisfero mentre era in corso un grande scontro di civiltà. Le popolazioni indigene videro in lei un riflesso autentico di sé stesse, e allo stesso tempo un’espressione perfetta di una nuova inculturazione della fede cristiana. Il suo messaggio di riconciliazione, unità e amore ha dato vita alla grande evangelizzazione di un intero emisfero.

Oggi per molti versi ci troviamo di fronte ad un grande scontro di civiltà, reso ancora più preoccupante da un processo di globalizzazione sempre più rapido. Che noi, come il beato Giovanni Paolo II, possiamo vedere oggi in Nostra Signora di Guadalupe un cammino sicuro per la nuova evangelizzazione! Infine, in tutti i continenti osserviamo grandi minacce contro la libertà della Chiesa. Sia che queste minacce nascano da un fondamentalismo religioso militante, sia che nascano da un ateismo militante, la globalizzazione di tali minacce e la complicità di molti Governi ci chiama a una nuova solidarietà nella difesa della libertà religiosa come condizione per la nuova evangelizzazione.



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