Evidenziando il contributo nazionale di coloro che erano spesso presi di mira dal razzismo - inclusi gli afroamericani e gli ebrei - i Cavalieri mostrarono che la loro lotta per essere accettati come cattolici patrioti, si estendeva anche alle altre razze e religioni. Un'educazione pacifista Gli anni 20 furono attraversati da tensioni sociali e odio. Negli Stati uniti le iscrizioni al KU KLUX Klan aumentarono vertiginosamente, trasferendo odio e violenza contro i cattolici, gli ebrei, gli afro-americani e gli immigrati di tutto il paese. Allo stesso tempo, in Messico, il Klan ebbe un valido sostenitore nel Presidente Plutarco Elias Calles, il quale emanò nuove leggi contro i cattolici, tra cui l'abolizione dell'Educazione Cattolica, le restrizioni di venerazione e di culto culminarono con l'espulsione di centinaia di preti, incluso il delegato del Papa. In tutto questo, i Cavalieri di Colombo si opposero al bigottismo dilagante da ambo i lati della frontiera. I Cavalieri di Colombo lanciarono una campagna educativa che metteva in luce le atrocità che succedevano in Messico. Per mezzo di conferenze e di pubblicazioni, diedero voce ad alcuni di quei gruppi maggiormente oppressi, grazie alla Knights of Columbus Historical Commission furono pubblicati dei libri sul ruolo fondamentale degli afro-americani, degli ebrei e dei tedeschi in america. Dopo la guerra, campi della Speranza Dal 1922 in poi, molti furono i campi costruiti a Roma, uno di questi l'Oratorio di San Pietro, era situato vicino il Vaticano sul terreno donato dal Papa stesso. Papa Pio XI approvo entusiasticamente i nuovi lavori "Io stesso vedo, dal mio studio, i progressi che stanno facendo qui nel cuore di Roma" e aggiunse che la presenza dei Cavalieri di Colombo fu molto pertinente " poiché quello che stanno facendo non è meno importante di altri lavori umanitari". |