100 Anni KofC a Roma
Fondazione Cavalieri di Colombo
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Cavalieri di Colombo Cortile San Damaso, Vaticano. 1920.Quando Papa Benedetto XV chiese ai Cavalieri di Colombo di stabilire una presenza fissa nella città Eterna, per aiutare i giovani di Roma costruendo per loro strutture sportive nelle aree urbane poichè non avevano spazi destinati allo svago, i Cavalieri di Colombo risposero subito affermativamente. E un secolo dopo i Cavalieri sono ancora qui.
Il nostro servizio ha attraversato 9 pontificati. E siamo orgogliosi che la nostra oepra di carità e Evangelizzazione sia un aiuto non soltanto a livello delle parrocchie locali ma, anche qui, un beneficio per la Chiesa universale. La distanza, una differenza linguistica, una depressione economica, perfino la guerra - queste sono solo alcune delle sfide con le quali il rapporto tra i Cavalieri di Colombo e la Città di Roma ha dovuto fare i conti negli ultimi 100 anni. Ma la relazione tra i Cavalieri di Colombo, la Santa Sede e la Città Eterna è diventata ancora più duratura. Ci sono diverse ragioni per questo. C'è un legame di fede. C'è l'ospitalità italiana famosa in tutto il mondo. C'è l'impegno dei Cavalieri per la beneficenza. C'è il fatto che questa Città sia il centro della Chiesa Cattolica Romana. Sono tutte queste cose ed altro ancora.

Nel 1920, solo 38 anni dopo che la nostra organizzazione è stata fondata da un giovane parroco in un seminterrato di una chiesa a New Haven, Connecticut, i Cavalieri di Colombo si sono ritrovati a servire i giovani di Roma nel cuore della Città Eterna.
I Cavalieri, che aveva già gestito una struttura per le truppe americane durante la Prima Guerra Mondiale all’Hotel Minerva, rispondendo alla chiamata di Papa Benedetto XV costruirono una serie di centri sportivi in tutta la città per i giovani di Roma. I campi da gioco continuarono a servire gli abitanti romani anche durante la Seconda Guerra Mondiale, quando Stati Uniti e Italia erano nemici. Come la stessa città anche i campi da gioco dei Cavalieri di Colombo furono colpiti dalla guerra, con il dolore di San Lorenzo danneggiato dalle bombe alleate e San Pietro usata per un certo periodo di guerra come sede per la carità da parte di Papa Pio XII verso i cittadini di Roma.
Cavalieri di Colombo Cortile San Damaso, Vaticano. 1920. I Cavalieri ebbero anche il privilegio di avere un ruolo da protagonisti nel colmare le differenze tra Vaticano e Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale. Con il Vaticano manca ancora il riconoscimento diplomatico negli Stati Uniti, Papa Pio XII fece affidamento alle relazioni diplomatiche del rappresentante dei Cavalieri di Colombodi Roma e Delegato speciale della Commissione Pontificia dello Stato della Città del Vaticano, Conte Enrico Pietro Galeazzi, pe rinviare al Presidente Roosevelt una petizione per sospendere i bombardamenti di Roma da parte degli alleati nel 1943.
E dopo la guerra, i campi da gioco sarebbero serviti alla città come siti di distribuzione dei prodotti alimentari - in collaborazione con l'amministrazione delle Nazioni Uniti per il Soccorso e il Recupero - UNRRA e altri - per i bambini affamati in un paese che si stava riprendendo da una guerra.
Con questo speciale rapporto rafforzato, con nuove opportunità emerse, i Cavalieri continuarono non solo attraverso i campi da gioco ma attraverso il lavoro e una sede più riconoscibile e visitata, il Vaticano. il consolidamento di questa relazione speciale, l’attività dei Cavalieri continuò non soltanto con i campi sportivi, ma si aprirono nuove prospettive per il proseguimento de loro lavoro nel luogo più visibile e riconoscibile di Roma: il Vaticano. Negli anni 60 i Cavalieri di Colombo aiutarono la Radio Vaticana a trasmettere, a pubblicare e distribuire importanti documenti vaticani. Negli anni 70 finanziarono una trasmissione satellitare per trasmettere eventi e Messe Papali, per portare questi importanti avvenimenti da Roma al mondo intero.
Nel 1985, i Cavalieri iniziarono a sostenere una serie di preziosi restauri di monumenti vaticani, tra i quali la facciata della Basilica di San Pietro e le relative statue di San Pietro e Paolo, la Cupola della Cappella del Santissimo Sacramento, le Grotte Vaticane ed altri progetti, che hanno contribuito a preservare alcuni dei più impressionanti patrimoni artistici nel mondo e in questa città. Nell'ultimo decennio il nostro lavoro a Roma ha assunto nuove dimensioni. Abbiamo sponsorizzato mostre nei musei con la Città di Roma in Italia e negli Stati Uniti. Abbiamo anche sponsorizzato conferenze con il Vaticano a Roma, Città del Messico e Bogotà. Durante questo periodo abbiamo anche collaborato con i viaggi di Papa Francesco negli Stati Uniti e in Lituania. Infine è proseguito il nostro lavoro di cultura e di comunicazione con il Vaticano. Il nostro impegno qui a Roma ha continuato la visione e la saggezza del nostro Fondatore, il Venerabile Servo di Dio Padre Michael J. McGivney e la sua visione di una laica, cattolica organizzazione fondata sui principi di carità, unità e fraternità. Ed è proprio nostra dedizione nella fede nell'azione che ha guidato il nostro lavoro quì nella Città Eterna per un secolo così come abbiamo servito il Papa, la Chiesa e la gente di Roma.