100 Anni KofC a Roma
Fondazione Cavalieri di Colombo
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Nell’Agosto del 1920, i Cavalieri di Colombo hanno intrapreso un tour, a guerra terminata, in Francia e in Italia con l’obbiettivo di dedicare una statua a Metz in Francia, donata dai Cavalieri, a Lafayette. Il viaggio includeva anche un pellegrinaggio a Roma, dove i Cavalieri incontrarono Papa Benedetto XV, il quale personalmente invitò l’Ordine a mantenere la loro presenza a Roma. Mentre la città di Roma era impegnata a riprendersi dalla I Guerra Mondiale, i luoghi dedicati allo sport e allo svago per i giovani romani erano scarsi e avevano bisogno di una sistemata.
Su suggerimento del Papa, i Cavalieri costruirono a Roma diversi campi da gioco per i giovani. Nel motto del “tutto gratis”, stabilito durante la guerra, i giovani furono accolti nelle strutture dei Cavalieri di Colombo senza spese.
Rispecchiando il modello di Padre McGivney di lavorare con e attraverso la propria parrocchia, l’utilizzo dei campi dei cavalieri di Colombo era organizzato attraverso le parrocchie romane.
Con il passare degli anni dopo il 1920, anche la libertà religiosa divenne un problema sempre più controverso nel Nord America. Il Ku Klux Klan e altre organizzazioni presero di mira i cattolici (tra gli altri) negli Stati Uniti, ma i Cavalieri di Colombo seppero mantenere fermi i diritti dei cattolici.
Più a sud a causa della persecuzione del governo Messicano alla Chiesa cattolica i Cavalieri di Colombo si mobilitarono a sostegno della Chiesa Messicana, raccogliendo 1 milione di dollari. I cavalieri che avevano istituito i consigli in Messico sin dal 1905 chiesero consigli al presidente Usa Calvin Coolidge per cercare una soluzione alla crisi. Alla fine il lavoro dei Cavalieri ha dato i suoi frutti, così come l’aumentare della pressione dell’opinione pubblica hanno contribuito a portare agli accordi in Messico del 1929.
Papa Pio XI lodò i Cavalieri di Colombo per il loro lavoro in Messico nell’enciclica del 1926 Iniquis Afflictisque. I Cavalieri hanno anche favorito e sostenuto i Cristiani in Medio Oriente perseguitati dalle campagne di genocidio dei turchi ottomani. Infine, in un momento nel quale l’eguaglianza non era un ideale che riscuoteva consensi nel Paese, l’Ordine in anticipo sui tempi commissionò una serie di storie-brevi come parte de “The Knights of Columbus Racial Contribution Series.”
Evidenziando chi veniva frequentemente preso di mira dal razzismo –compresi afroamericani ed ebrei- i Cavalieri hanno dimostrato che il loro impegno riguardo ai Cattolici era esteso anche ad altri discriminati a causa della razza o della religione.